Barbarano

Tra gli edifici che impreziosiscono il centro storico di Barbarano, oltre al Palazzo dei Canonici che è certamente il più noto, spicca la Chiesa Arcipretale, intitolata a Santa Maria Assunta, che custodisce al suo interno un cospi­cuo patrimonio artistico ed è essa stessa ricca di storia. Infatti sorge sul luogo dell’antica parrocchiale (matrice e collegiata) edificata nei primi secoli della diffusione del Cristianesimo, poi ricostruita attorno all’anno 1000 e riedificata verso la metà del Settecento. Le prime comunità cristiane rurali erano organizzate attorno alle rispettive pievi che esercitavano la loro giuri­sdizione su vaste circoscrizioni territoriali. Tra le pievi del Basso Vicentino (Barbarano, Costozza, Lonigo e Noventa), proprio quella di Barbarano fu probabilmente la più antica (è tradizione storicamente alquanto provata che la pieve di S. Maria di Barbarano sia stata fondata nel V secolo e che sia stata matrice di tutte le altre cappelle del circondario. Le notizie più remote sull’antica Pieve di Barbarano ci provengono da reperti lapidei giunti sino a noi, o disper­si durante i secoli, ma di cui rimangono testimonianze scritte. Agli inizi del Cinquecento la chiesa si trovava in condizioni precarie, tanto è vero che in una visita pastorale, il Vicario del vescovo constatava che il tetto del sacro edificio risultava danneggiato e vi pioveva dentro. Ma gra­zie all’intervento di alcune famiglie nobili che si erano insediate a Barbarano (i Loschi, i Barbarano e i Godi, in particolare), la chiesa venne arricchita di opere d’arte e di nuovi arredi sacri, conoscendo quindi un rinnovato splendore. La chiesa arcipretale venne eretta nelle attuali forme verso la metà del Settecento e inaugurata solennemente il 15 agosto 1747 sotto l’arcipretato di don Camillo Giacomazzi. Fu costruita sui resti dell’antica pieve, di età medioevale e di forme romaniche, che verso la fine del Seicento subì seri danni a causa di un violento terre­moto. Unica memoria delle più antiche tradizioni rimane oggi la torre campanaria, parzialmente inglobata nell’attuale edificio barocco.

Barbarano, che, come abbiamo visto, godette di notevole prosperità tra il XII e il XVI secolo, si trovò nel Sette­cento all’inizio di una fase di decadenza, per cui non valse l’antico blasone a dare all’arciprete don Agostino Garzetta, allora parroco, le possibilità economiche di realizzare il nuovo tempio nelle forme e nella qualità che forse era desiderio della popolazione. La muratura di grosso spessore, infatti – come è stato constatato dai tec­nici durante i lavori di ripristino della chiesa avvenuti dopo il terremoto del Friuli del 1976 – venne creata con materiali poveri, con pietrame irregolare e addirittura con ciottoli nelle parti più alte, senza l’uso di opportuni corsi di mattoni, e le lesene furono edificate con solo intonaco. Probabilmente è per questo motivo che già nel 1888 l’arciprete don Eugenio Speggiorin fece eseguire vari interventi, soprattutto sulla facciata, con lavori di restauro non indifferenti. Verso la fine dell’Ottocento, come già detto, si intervenne sulla struttura della chiesa, in particolare sulla fac­ciata che venne completamente rinnovata, così come oggi ci appare, e che si caratterizza per le proporzioni armoniose che denota, tanto da far ipotizzare allo studioso Renato Cevese l’opera di un valente architetto, forse discendente della scuola del veneziano Giorgio Massari. I lavori di restauro conservativo furono condotti sotto la guida di don Giovanni Gasparotto che si avvalse della consulenza tecnica dell’arch. Dalla Massara. Quest’ultimo, nella relazione tecnica, sottolineò che `lo chiesa di Borborono soffre di un lungo male, dovuto essenzialmente alle ardite dimensioni della costruzione non occompo‑ gnate do una pari e precisa tecnologia nella realizzazione delle stesse strutture; ciò fa supporre che le difficoltà eco­nomiche (riferite alla sua costruzione avvenuta verso la metà del Settecento) abbiano influenzato negativamente un ambizioso progetto.’

La chiesa arcipretale è fiancheggiata da un campanile romanico, a pianta quadrata, la cui origine è duecente­sca, secondo la studiosa Giovanna Crossato, mentre il Cevese propende per una datazione trecentesca. Il campanile poi , alla base, ha un piccolo vano coperto da volta a crociera dove sono stati rinvenuti in tempi recenti alcuni affreschi, presumibilmente trecenteschi, che dovevano ricoprire completamente le pareti. Ora quello che rimane è soltanto una serie di lacerti difficilmente recuperabili nella loro integrità originaria. Nella parte superiore del campanile romanico, nella cella campanaria, sono attualmente ospitate sei campane in Mi bemolle che, fino a non molto tempo fa, venivano suonate a corda da un gruppo di giovani di Barbarano che si dedicavano con passione all’arte campanaria.

Chiesa Arcipretale Santa Maria Assunta

Piazza Roma, 10 – Barbarano
36048 Barbarano Mossano (VI)

Chiesa Arcipretale Santa Maria Assunta

Elenco degli arcipreti

2016 Don Maurizio Montagna e don Samuele Stocco (Unità pastorale)
2005 Don Daniele Vencato e don Pietro Marchetto (Unità Pastorale)
1986 Don Camillo Berti (fino al 2004)
1973 Don Giovanni Gasparotto
1959 Don Antonio Lago
1923 D. Gio Batta Zonato (dal 24 settembre)
1907 Don Angelo Fasson
1891 Don Francesco Graziani
1862 Don Eugenio Speggiorin
1852 Don Ludovico Gallo (eletto Vicario Generale e poi Arciprete della Cattedrale)
1835 Don Vito Dal Bosco (passò a S. Vito di Leguzzano)
1795 Don Bortolo Rasia Dani
1780 Don Giovanni Dott. Creazzo
1748 Don Camillo Nob. Giacomazzi (inaugurò la chiesa parrocchiale attuale)
1713 Don Agostino Garzetta
1706 Mons. Giacomo Maria Marieni
1681 Monsignor Giovanni Fontana (passò Arciprete a Cologna)
1675 Bernardino Conte Sessi
1669 Don Giacomo Perotti
1664 don Francesco Zambello
1617 Don Giacomo Dal Corso
1616 Don Davide Guazzo (ricuperò l’insigne reliquia della S. Croce)
1600 Don Antonio Lanverio
**** Michele Cappellari
1594 Angelo Iugonerio
1592 Mario Rutilio
1588 Angelo de Saveriis
1577 Simone Simonino
1564 Ascanio Sanseverino
1562 Giuseppe da Barbarano
1351 Francesco Zachelaso da Malo
1548 Antonio de Gerardis
1535 Alessandro Godi (fratello di Paolo donò alla chiesa l’artistica Pila)
1533 Paolo Godi Canonico e Nobile Vicentino (costruì a sue spese la Canonica) .
1520 Bortolomeo Sanvito (celebre per dottrina ed eloquenza)
1506 Giovanni Battista Zilio
1493 Andriollo da Borgoricco Nobile Padovano
1452 Presbitero Anechino de Flandria
1442 Demetrio da Drivasto
1439 Demetrio filio di Giovanni da Venezia
1130 Presbitero Antonio de Placentia
1385 Presbitero Angelo q. Pacis
1348 Benvenuto di Ancio
1336 Floriamonte
1327 Zilio di Alberto
1309 Canonico Bonapreso ,
1308 Canonico Viviano
1307 Domenico Baldo Archipresbvter (fece consacrare l’antica chiesa parrocchiale il 3 settembre 1307)
1268 De Lai Archipresbyter.
1187 Domenico Gedret di Zovencedo
1186 Joannes Presbyter de Barbarano (è il primo Arciprete, di cui abbiamo memoria)