Dalla preghiera di Papa Francesco, 27 marzo 2020
«Venuta la sera».[…] Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca […]. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: «Siamo perduti», così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme. È facile ritrovarci in questo racconto. Quello che risulta difficile è capire l’atteggiamento di Gesù. […] Egli sta a poppa, […]. E che cosa fa? Nonostante il trambusto, dorme sereno, fiducioso nel Padre […]. Quando poi viene svegliato, dopo aver calmato il vento e le acque, si rivolge ai discepoli in tono di rimprovero: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». In che cosa consiste la mancanza di fede dei discepoli, che si contrappone alla fiducia di Gesù? Essi […] lo invocano [ma] pensano che Gesù si disinteressi di loro […]. La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità […]. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. […]. Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli. […]. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta […] non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: “Svegliati Signore!”. Signore, ci rivolgi un appello […] che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. […] Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. […] E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. […]. È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che […] stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: «che tutti siano una cosa sola». Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, […] Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. […] L’inizio della fede è saperci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, […] Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure […] Perché questa è la forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita […]. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai. Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale. […] In mezzo all’isolamento nel quale stiamo patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che ci salva: è risorto e vive accanto a noi. Il Signore ci interpella dalla sua croce a ritrovare la vita che ci attende, […]. Non spegniamo la fiammella smorta, che mai si ammala, e lasciamo che riaccenda la speranza. Abbracciare la sua croce significa trovare il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà del tempo presente, abbandonando per un momento il nostro affanno di onnipotenza e di possesso per dare spazio alla creatività che solo lo Spirito è capace di suscitare. Significa trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, […]. Abbracciare il Signore per abbracciare la speranza: ecco la forza della fede, che libera dalla paura e dà speranza. […] Signore, […] ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: «Voi non abbiate paura». E noi, insieme a Pietro, “gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi”.
Festival Biblico – La novità di Dio nella storia degli uomini
Viviamo tempi complessi, segnati da una pandemia non ancora del tutto conclusa, da una guerra insensata e fratricida nel cuore del nostro continente, dallo spettro di una grave crisi...
59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni – 8 maggio 2022
Signore,Dio del tempo e della storia,Dio della vita e della bellezza,Dio del sogno e della realtà,ascoltaci, ti preghiamo:insegnaci a tessere e intrecciaretrame e ricami d’amore,profondi...
Preghiera di papa Francesco per la Pace – 16 marzo 2022
Perdonaci la guerra, Signore.Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori!Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi!Signore Gesù, morto in...
L’appello del Papa: Preghiera e digiuno per la Pace
Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell’Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più...
Sentinella quanto resta della notte?
in ascolto del Silenzio della Parola illuminati dalla luna piena